Perché il bambino rifiuta il seggiolino in auto?

Perché il bambino rifiuta il seggiolino in auto?

Pianti, lamenti, discussioni per legare le cinture. Qualunque genitore, che si sia trovato in queste situazioni, si chiede: perché il bambino rifiuta il seggiolino in auto?

È una domanda a cui è importante rispondere perché, è universalmente riconosciuto, l’alternativa non può mai essere cedere e rinunciare al seggiolino. Ne va dell’incolumità di vostro figlio. È quindi fondamentale avere seggiolini per auto a norma, sicuri e tarati in base all’età e ai parametri fisici del bambino. Se ne state cercando uno, in questo sito potete trovare consigli, offerte e recensioni utili che vi aiuteranno a scegliere il modello perfetto per il vostro bambino, per la vostra auto e per le vostre esigenze.

Perché il bambino rifiuta il seggiolino in auto

Ricordate che i “capricci” veri e propri, ovvero gli episodi di opposizione da parte dei bambini, iniziano dai 2 anni. Cercate sempre di capire perché i bimbi piccoli si lamentano in auto, dato che suddetti episodi potrebbero non essere solo causati dalla noia.

Ecco le più comuni cause di fastidio e come affrontarle.

·         Sentirsi isolato

Soprattutto per i bambini molto piccoli, non avere la mamma o il papà nel proprio campo visivo significa non avere coscienza della loro presenza. Un bimbo lasciato da solo dietro, senza la possibilità di vedervi, penserà di essere da solo. Il bambino potrebbe sentirsi solo, quasi abbandonato, anche se voi siete nello stesso abitacolo.

La soluzione è semplice se c’è qualcun altro alla guida: il genitore che non guida può sedersi dietro con lui, al suo fianco e farsi vedere.  Il discorso cambia se in macchina c’è solo un adulto che, per forza di cose, deve stare al volante. Se il bambino è nell’ovetto, potete posizionarlo sul sedile del passeggero con la schiena rivolta verso la strada così che vi possa vedere. Se lo posizionate in questo modo, ricordate di disattivare l’airbag.

Se invece è su un seggiolino più grande, mettetelo dietro, sulla destra, così da lasciare spazio alla visuale in diagonale. Inoltre parlategli o cantate: sentire la vostra voce, per il bimbo, significa avere prova della vostra presenza.

Ricordatevi che ad oggi la normativa prevede di posizionare un dispositivo anti abbandono per una maggiore sicurezza nei confronti del bambino.

·         Sentirsi costretto

Le cinture del seggiolino tengono il bambino saldamente legato, come è giusto che sia per la sua sicurezza. Questo però lo limita nei movimenti e un bambino, anche di 2 o 3 anni, può non comprendere i motivi di quella costrizione. Sebbene gli abbiate spiegato la necessità di avere una cintura, un bambino così piccolo non è in grado di valutare i pericoli e accettare passivamente una soluzione per lui fastidiosa. Inoltre, ricordate che i bambini vivono solo l’istante presente: ciò che gli avete spiegato un quarto d’ora prima è già nel passato e non è più valido per loro.

Per limitare questa sensazione di costrizione, evitate o togliete vestiti ingombranti. Parliamo, soprattutto, di giacche e cappotti, ma anche le tute intere o le salopette possono dar fastidio. Il caldo aumenta la sensazione di ‘soffocamento’. Non abbiate timore del freddo: avrete pure un sistema di riscaldamento nella vostra auto, giusto?

·         Il sole negli occhi

Può sembrare una cosa di poco conto, ma basta pensare a quanto infastidisce noi avere il riverbero del sole in faccia, per capire che può essere una causa di pianto per i piccoli passeggeri. Lo è sicuramente per i bambini che non sono ancora in grado di ricorrere a espedienti come ripararsi gli occhi con la mano.

Inoltre, soprattutto i più piccoli, non possono neppure verbalizzare il fastidio. Per precauzione, mettete una tendina parasole fissa sui finestrini posteriori e lasciatela lì per tutta la durata del viaggio (non solo quando il bambino dorme). Anzi, averla faciliterà il sonno: il bimbo trascorrerà indolore parte del viaggio e voi avrete eliminato parte delle cause di disturbo per voi e per il piccolo. Inoltre, anche se non c’è un sole diretto, la luce troppo forte può dar fastidio. Le tendine permettono anche di avere una discreta visione esterna, quindi il bimbo potrà distrarsi guardando la strada senza essere innervosito.

·         Mal d’auto

Soffrire il mal d’auto è piuttosto comune. Ne risentono soprattutto nei bambini a partire dall’età prescolare. Ma le eccezioni ci sono sempre e ci possono essere bimbi che soffrono di mal d’auto anche da piccolissimi. Inoltre, ricordate che questa condizione dipende dalle condizioni del percorso: una strada con molte curve e discese o una via trafficata, che vi obbliga a frenare continuamente, possono indurre nausea e voltastomaco.

Se il bambino in auto piange spesso, rivolgetevi al suo pediatra. Fatelo se c’è in previsione un viaggio lungo e impegnativo: saprà darvi tanti consigli utili per permettere al piccolo di affrontarlo nel migliore dei modi.

Cosa si può fare per calmarlo

Se avete preso tutte le precauzioni necessarie – vestiti comodi, visuale perfetta di voi e del panorama, fresco e ombra, ecc – ma i capricci continuano, provate a fare questo:

  • Inventare una regola o un gioco: se si rifiuta di salire sul seggiolino, potete dirgli che l’auto non parte se le sue cinture non sono allacciate oppure, cosa ancora più divertente per lui, che la vostra auto ha richiesto il suo aiuto per conoscere il nome di tutti gli animali che troverà sul percorso. Cercarli per strada e dire il loro nome, sarà un diversivo divertente per il piccolo.
  • Mettere le sue canzoni preferite: sappiamo che, durante un lungo in viaggio in macchina, preferite ascoltare musica pop o rock, ma se volete viaggiare in pace, sarà meglio optare per le canzoni dei cartoni animati che ama.
  • Tentare di distrarlo: non lasciate mai i suoi giocattoli preferiti a casa. Viaggiare con loro sarà più piacevole per il vostro bambino. In casi di emergenza (o se lui è un po’ più grande), potrete ricorrere anche alla tecnologia.