Strumenti per l’invio delle newsletter, il punto della situazione

Strumenti per l’invio delle newsletter, il punto della situazione

Stanno riscuotendo un successo mai avuto dal momento del loro lancio: sono gli aggiornamenti per e-mail, rivalutati negli ultimi due anni dopo un lungo periodo di stallo. A riportarli alla ribalta è stato il confinamento forzato per la pandemia da Covid-19, con tutte le conseguenze che conosciamo.

La paura di uscire di casa e di finire in terapia intensiva, insieme alle misure restrittive, hanno portato la maggior parte di noi a limitare i contatti con l’esterno. Abbiamo evitato i luoghi affollati, preferito gli acquisti online, dato spazio alla ricezione di notiziari e rubriche all’interno della casella di posta elettronica.

E, visto il calo dei fatturati, le aziende non hanno perso tempo a investire in sistemi per l’invio di annunci su vasta scala, come la piattaforma di email marketing automation mailup . Vediamo insieme, quindi, l’efficacia di strumenti del genere e quanto il loro impiego influenzerà i futuri trend.

Invio newsletter, piattaforme e software per una trasmissione efficace

In passato erano ritenute invasive per molte ragioni, tra cui le difficoltà oggettive nel disiscriversi. Ma la sicurezza informatica, le direttive sul tracciamento e sulla tutela della privacy sono migliorate sensibilmente rispetto a non molti anni fa, raggiungendo un alto grado di perfezionamento.

Venditori, fornitori di servizi, ma anche agenzie di stampa si servono delle newsletter. Attivate sempre con l’autorizzazione dell’utente, permettono di ricevere aggiornamenti importanti in base alle proprie preferenze (e-mail informative) e notifiche in seguito a un’azione o a una transazione finanziaria (email transazionale).

La mole di materiale da inviare è, per il mittente, tanto più elevata quanto più lo è il numero dei contatti che hanno prestato il consenso alla ricezione. Gestire archivi tanto ampi a mano è un’impresa praticamente impossibile, ma grazie all’ausilio di programmi e websites ad hoc possiamo fare le dovute pianificazioni in pochi minuti.

Newsletter, perché hanno tanto successo?

Partiamo da una premessa: gli avvisi per e-mail hanno cambiato le modalità di approccio tra mittente e destinatario. Hanno salvato dal fallimento molte aziende che si sono appoggiate con fiducia ai canali online e hanno deciso di tagliare le spese riguardanti la sede fisica dell’attività.

Ma attenzione, perché la richiesta di un bene o di un servizio da parte del cliente non è la finalità diretta delle newsletter. Lo scopo dei messaggi, infatti, non è quello di vendere, ma di fornire informazioni mirate, in linea con i desideri, gli interessi e le esigenze del consumatore.

Tale obiettivo si consegue con un’analisi delle preferenze dell’utente, in base ad alcuni fattori. Spiccano tra gli altri la cronologia di ricerca, i parametri legati alla visualizzazione delle pagine (tempo di permanenza, numero di click, visite ad altre aree, etc…) ed eventuali acquisti pregressi.

Tutto ciò porta all’elaborazione di materiale pubblicitario su misura, senza dover ricorrere alle grandi campagne promozionali. In altre parole, le imprese risparmiano sulle iniziative di massa, limitandole a periodi veramente importanti dell’anno. Chi riceve le e-mail, invece, trova soltanto quello che gli serve e gli interessa realmente.

E-mail marketing per contenuti altamente personalizzati

Quando sono impostate secondo le reali necessità del destinatario, le newsletter vengono incontro anche a un’altra esigenza: ridurre all’osso i tentativi di ricerca in rete non andati a buon fine. Internet, infatti, è diventato una sorta di archivio monumentale e, soprattutto, un po’ dispersivo quando tentiamo di inserire informazioni più specifiche.

Il sistema degli avvisi per e-mail, invece, ci fa trovare ciò di cui abbiamo bisogno in quel momento, che si tratti di un paio di scarpe o di una polizza assicurativa a un prezzo conveniente. Il tutto senza segnalare il mittente per spam o annullare l’iscrizione agli invii periodici.

Trasmissione annunci per e-mail, i fattori che ne regolano l’impatto sul pubblico

Quello delle newsletter si è rivelato un metodo efficace sia nel mercato business to consumer sia business to business. Secondo l’analisi dei risultati conseguiti nel biennio 2020-2021 e a una loro proiezione statistica, il trend è in ascesa anche per gli anni in avvenire.

Pertanto, non si tratta di un incremento passeggero, ma di una trasformazione che ha modificato radicalmente le abitudini, nonostante la riapertura dei punti vendita. Ma c’è di più: l’e-mail marketing può integrare efficacemente sia l’attività di un negozio fisico sia di uno store e-commerce.

Un regolare invio di avvisi in base alle preferenze personali, infatti, instaura inevitabilmente un rapporto con il pubblico. Aiuta a mantenere i clienti già acquisiti e quelli potenziali, mirando a informare e a educarli, in vista di acquisti futuri e consapevoli.

Tuttavia, l’impatto delle email varia a seconda di alcune condizioni. Esso può differire per via di:

  • fluttuazioni stagionali (saldi, festività, eventi promozionali di massa)
  • flussi monetari dipendenti dal periodo (riscossione tributi, tredicesima, etc…)
  • settore.

Ricordiamo che il sistema ha funzionato molto bene per le consulenze, le assicurazioni e prodotti di largo consumo, mentre non ha influito granché sugli eventi ricreativi. Ma l’opportunità di un’evoluzione in tal senso non è certo da escludere.