L’allevamento a terra: un’alternativa sostenibile nell’industria avicola
Il tema del benessere degli animali sta diventando sempre più discusso, soprattutto all’interno dell’industria avicola. Molte, infatti, sono le aziende che hanno modificato completamente le loro modalità operative e sono passate dall’allevamento di tipo intensivo a quello estensivo in cui il benessere animale è al centro di tutta l’attività.
Certamente un allevamento di polli a terra è molto più oneroso per un’azienda, sia perché richiede degli spazi maggiori rispetto a quando gli animali vengono mantenuti all’interno delle gabbie, sia perché è richiesta una manodopera più numerosa e specializzata.
Ma quali sono le differenze tra un pollo allevato a terra e uno, invece, in gabbia? La risposta è molto semplice: tantissime, e non riguardano solo un migliore tenore di vita per l’animale, ma anche una carne di qualità più elevata. Lo stesso vale anche per le uova deposte dalle galline che risultano di qualità nettamente superiore se allevate a terra.
Le caratteristiche di un pollo allevato a terra
La carne di un pollo allevato a terra presenta delle caratteristiche di qualità più alte rispetto ad uno allevato in gabbia. Questo perché il primo seguirà un’alimentazione più sana, soprattutto a base di soia e cereali e arricchita di proteine, vitamine e fibre. Gli animali, poi, saranno più liberi di muoversi, con un evidente riflesso nel miglioramento delle loro condizioni generali di vita.
Il risultato è un pollo più forte e sano che ha anche una minore predisposizione ad ammalarsi e, di conseguenza, un minore accesso a farmaci ed antibiotici.
Inoltre, per quanto riguarda la riduzione dell’impatto ambientale, questa forma di allevamento porta a una minore produzione di anidride carbonica rispetto a quelle più tradizionali.
Come viene realizzato un allevamento avicolo a terra
Un allevamento avicolo a terra deve essere organizzato in maniera estremamente precisa e nel pieno rispetto di numerose norme e regole igienico-sanitarie e veterinarie. Ci sono, infatti, molti più aspetti di quelli che si potrebbero mai immaginare che devono essere controllati rigorosamente.
Tra questi, ad esempio, ci sono l’umidità, la temperatura, il livello di illuminazione, lo spazio a disposizione per ogni animale per muoversi liberamente e l’aerazione. Non si deve, quindi, pensare che allevare gli animali a terra sia un ritorno indietro nel tempo o addirittura una sconfitta delle nuove tecnologie produttive, ma al contrario deve essere considerato come la capacità di attualizzare tutto ciò che di positivo c’era nelle attività zootecniche del passato.
Un discorso a parte, poi, deve essere fatto per l’alimentazione perché anche questa di solito è di una qualità superiore. I mangimi impiegati sono generalmente privi di OGM e, in molti casi, anche di origine biologica, cioè ottenuti senza l’uso di concimi, fertilizzanti e altri prodotti di origine chimica.
Lo scopo degli allevatori, infatti, è quello di portare gli animali a crescere e svilupparsi nelle migliori condizioni possibili perché siano più forti, non si ammalino e non abbiano bisogno di farmaci, integratori e antibiotici che, inevitabilmente, andrebbero a contaminare la carne e le uova che poi noi andremo a consumare.
Come verificare se un animale è stato allevato a terra
Se si vuole avere la certezza di acquistare realmente un pollo allevato a terra, si deve per prima cosa comprare della carne proveniente da allevamenti sicuri e certificati.
Un’azienda che alleva davvero polli e galline secondo i principi della sostenibilità a terra, infatti, dovrà rispettare le norme specifiche relative all’acquisto dei pulcini, alle loro condizioni di crescita e alimentazione, alla loro macellazione, fino all’eventuale lavorazione delle carni, al confezionamento e al trasporto; in Italia sono molte le realtà che allevano i polli a terra senza l’uso di antibiotici, per esempio Europoll.
In secondo luogo, si deve verificare se il taglio di carne è in possesso della certificazione volontaria UNAITALIA IT001EA, un’attestazione che dimostra il livello qualitativo dei vari allevamenti in funzione di precisi standard di prodotto e processo.
La cosa più importante, quindi, che si può fare per essere certi dell’origine e della provenienza della carne avicola e delle uova che si stanno acquistando è controllare l’intera filiera produttiva, così come deve essere indicato sull’etichetta di qualsiasi prodotto alimentare.
In Italia, fortunatamente, vi sono molti organismi sanitari che a livello locale, regionale e nazionale effettuano continuamente i dovuti accertamenti e controlli presso i diversi stabilimenti produttivi e gli allevamenti per verificare la correttezza dei processi produttivi e il rispetto della filiera. Basti pensare, ad esempio, ai tanti sopralluoghi che vengono effettuati da ATS, NAS e Istituiti Veterinari.