Tumori della pelle: Cos’è il Basalioma o Carcinoma basocellulare

Tumori della pelle: Cos’è il Basalioma o Carcinoma basocellulare

Questa tipologia di tumore è molto diffuso, più di quanto si conosca e la causa che lo fa scaturire, purtroppo, è il sole. Il sole che dà la vita, a volte è anche il suo nemico. Il rischio dell’insorgenza di questo tumore è stato accertato sia proporzionale all’esposizione della pelle al sole. A questo punto è facile comprendere il motivo per il quale sono gli over 40 ad essere maggiormente soggetti a questo tumore e in particolare la zona del copro più esposta e cioè il viso.

Più volte in bibliografia viene sottolineato che la razza bianca / caucasica è proprio quella più colpita perché la pelle è più sensibile ai raggi UV, che oltre a procurare scottature ed eritemi è accertato che può alterare la sequenza del DNA.

Statisticamente sono colpite maggiormente le donne e nella classifica per genere, nel caso delle donne il carcinoma basocellulare primeggia e si piazza al secondo posto.

Fortunatamente oggi c’è molta prevenzione e una seconda fortuna la abbiamo nel lento progredire della malattia, quindi in molti casi si riesce a “prendere” in tempo. Altro punto a favore della prevenzione è la posizione della “papula”. Infatti, spesso l’insorgere della malattia si manifesta in modo vistoso sul viso, questo fa sì che i tempi di diagnosi siano precocissimi.

Può comparire in diverse forse e anche il dermatologo di fiducia se insospettito può salvare il paziente in uno stadio dove, se si interviene, la parte colpita viene rimossa e resta solo una crosta che cadrà dopo poco tempo da sola. In caso contrario si può arrivare alla formazione di ulcere che non guariscono con semplici farmaci o tamponi. In questa fase è possibile che dopo l’intervento resti una cicatrice.

Se la diagnosi visiva è positiva (cioè si sospetta la presenza del calcinoma) si passa all’esame istologico che non darà scampo al tumore. In questa fase il medico valuta effettivamente se il paziente è un soggetto a rischio ponendo delle domande sulla vita quotidiana, hobby e lavoro. Se il soggetto è per varie cause molto esposto ai raggi UV, già in questa fase il medico curante chiederà di aumentare la protezione verso la zona colpita per rallentare il decorso della malattia in attesa del risultato dell’esame istologico.

L’intervento, quando la zona colpita è piccola si può effettuare in ambulatorio e si può “bruciare” con la crioterapia. La crosticina che si forma cadrà da sola dopo pochi giorni. È preferibile effettuare l’intervento durante l’inverno in modo da ridurre l’esposizione ai raggi UV al minimo. L’alternativa è la diatermocoagulazione, si effettua un’azione diretta sulla “papula” di corrente elettrica. In alcuni casi, specie negli anziani, si ricorre alla radioterapia limitata.