Recovery Plan: un’opportunità da non lasciarsi scappare per le aziende italiane
L’economia italiana è sotto i riflettori internazionali da tempo e non, purtroppo, per le sue performance ottimali ma per i numeri che raccontano di un Paese in difficoltà e che necessita di un intervento urgente di ammodernamento, anche in un’ottica di coesione sociale. Lo ha dimostrato ancora di più la pandemia, la quale ha evidenziato come non mai quanto le aziende del Belpaese facciano fatica a stare al passo con i tempi e a reagire alle emergenze.
Certo, l’emergenza Covid-19 è stata un fenomeno senza precedenti, con la chiusura fisica letteralmente da un giorno all’altro di molteplici attività di altrettanti settori dell’economia e l’urgenza di trovare risposte nel digitale. Ed è proprio il mercato online a essere cresciuto e non poco negli ultimi anni e con un boom che non si è fermato nemmeno in seguito alle riaperture, come testimonia il +21% registrato nel primo trimestre del 2021.
Un dato significativo e che fa riflettere, nonostante i bassi numeri dell’occupazione giovanile, la più colpita insieme a quella femminile nell’epoca attuale. Nonostante la ripresa ad agosto con il +0,3% sono ancora oltre 300.000 i disoccupati che l’Italia si trascina dal pre pandemia, con la disoccupazione giovanile ancora sopra intorno al 29%.
A fronte di queste difficoltà non sono mancate le risposte da parte del governo nazionale in collaborazione con quelle europeo e i primi fondi del Recovery Plan sono già arrivati. Per le aziende si tratta di un’opportunità da non farsi scappare, essendo previsti oltre 190 miliardi di euro complessivi in arrivo in un arco di tempo che va dal 2021 al 2026 compresi. Sostegni importanti che non registravano un impatto altrettanto significativo dal secondo dopoguerra con il Piano Marshall.
Gli strumenti finanziari per accedere ai finanziamenti del PNRR
I finanziamenti del PNRR, ovvero il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nome che meglio definisce il Recovery Plan, sono complessi da ottenere per le aziende. Motivo per cui avere una partnership con una società come IBS Consulting specializzata in finanza ordinaria, straordinaria e comunitaria, in grado di offrire un servizio a tutto tondo per la ricerca del miglior piano monetario di ammodernamento per l’azienda e la sua gestione, si rivela oggi pressoché indispensabile. Per chi non è pratico del linguaggio e degli strumenti del settore, infatti, il rischio di richiedere un finanziamento non adeguato o per cui non si hanno i requisiti è dietro l’angolo.
Muoversi velocemente e per tempo è cruciale anche perché i primi soldi del Recovery Plan sono già arrivati. Tra gli strumenti per le aziende per ottenere il finanziamento migliore ci sono quelli di finanza straordinaria e comunitaria. La finanza straordinaria consente di pianificare soluzioni bancarie a medio lungo termine per le aziende tra cui emissioni di titoli di debito e di capitale sociale e veri e propri progetti finanziari che presentano una strategia importante al loro interno. A questi è fondamentale affiancare conoscenze di finanza comunitaria, essendo i finanziamenti del PNRR in primo luogo di tipo comunitario. Indispensabile, quindi, maneggiarli con cura e attenzione per non perdere le opportunità da essi offerte.
I capisaldi del PNRR
I finanziamenti del PNRR risultano da non lasciarsi scappare sia per i soggetti economici già presenti da tempo sia per coloro i quali desiderano aprire una nuova attività. L’Italia, del resto, è il Paese per eccellenza delle PMI, le piccole medie imprese che rappresentano il sistema vitale, da secoli, della sua economia. Possiamo dire che persino il settore pubblico è, in un certo senso, strutturato secondo questo modello, la cui diffusione è storica e prioritaria.
Il PNRR è perfetto per consentire lo sviluppo del tessuto economico rappresentato dalle realtà dello Stivale. I suoi capisaldi sono innovativi come non mai e tengono conto dei trend che si sono sviluppati sotto gli occhi di tutti negli ultimi anni: digitalizzazione, ecologia e inclusione sociale. Non è un caso se il futuro, ma anche il presente, delle diverse imprese italiane dipende da questi tre fattori.
La digitalizzazione è stata confermata dalla crescita dell’e-commerce cui abbiamo accennato all’inizio. Per le imprese avere un sito a norma nonché in grado di fare, allo stesso tempo, da biglietto da visita e da vetrina per gli acquisti, è ormai indispensabile, anche perché, visto il cambiamento considerevole delle abitudini, sono sempre di più gli utenti che se lo aspettano.
Ma il mondo digitale non è la sola cosa a cui prestare attenzione, per le imprese. L’ecologia, con i cambiamenti sempre più importanti che ha portato sull’ambiente, rappresenta un altro dei fattori da tenere sotto controllo. Possiamo affermare, sostanzialmente, che per le aziende italiane ed europee la sfida è di innovare e allo stesso tempo ridurre i fattori di inquinamento, portando a un miglioramento sui dati dell’occupazione e dell’inclusione sociale. Un’occasione da non lasciarsi scappare per tornare a vedere il futuro con più serenità e a vivere meglio il presente.