Le differenze strutturali tra le automobili italiane e quelle straniere
Anche se in piena epoca di globalizzazione totale dove si tende sempre più verso un’umanità uniformata, con un viaggio all’estero abbiamo ancora la possibilità di notare che il parco automobili cambia radicalmente in base al paese che stiamo visitando.
I più attenti osservatori possono notare questa differenza anche senza sfoggiare il passaporto e prendere aerei o navi, basta guardare un film straniero per osservare che difficilmente riusciamo a riconoscere le automobili che vediamo nello schermo, sono tutti modelli (ed a volte marche) completamente sconosciuti e mai visti circolare nel nostro Bel Paese.
Probabilmente il caso televisivo più eclatante è stato quello della serie televisiva Supercar (titolo originale Knight Rider), chi di voi ha mai visto una Pontiac Firebird Trans AM (l’auto di Micheal Knight, il protagonista della serie) sfrecciare per le strade d’Italia? Probabilmente, anzi, quasi sicuramente, nessuno.
Automobili, le differenze in base al mercato di destinazione
Dopo la premessa sul modo televisivo o cinematografico andiamo a scoprire quali sono le differenze tecniche tra lo stesso modello di automobile venduto nel mercato italiano e lo stesso modello ma venduto per il mercato estero, nello specifico andremo a focalizzarci nel mercato asiatico, inglese ed italiano.
Automobili per il mercato asiatico: i poli della batteria
Le autovetture prodotte dai costruttori asiatici (Mazda, Toyota, Hyundai, Nissan, Honda, ecc.) si differenziano dalle automobili prodotte in Europa e negli Stati Uniti per i poli dell’accumulatore (chiamato più comunemente batteria auto), infatti i poli sono invertiti rispetto allo standard europeo ed americano, di fatti nelle vetture di produzione asiatica il polo positivo si trova sul lato sinistro, mentre per le automobili europee lo standard è di avere il polo positivo sul lato destro.
Ma la disposizione dei poli non è la sola differenza che troviamo nelle batterie prodotte in oriente, anche la dimensione dei poli è differente, per il mercato asiatico i poli sono più piccoli, con un diametro di circa 9 millimetri mentre per lo standard europeo/americano i poli misurano un diametro di circa 16 millimetri.
Se siete i possessori di un’automobile prodotta in Asia a volte, visto la differenza di standard, può essere difficile trovare la batteria di ricambio, è per questo che vi consiglio di visitare il sito www.batterieauto24.com che ha un’apposita sezione riservata alle batterie con il polo positivo a sinistra.
Automobili per il mercato inglese: la guida a destra
La differenza più eclatante che ci viene in mente per le automobili che circolano nel Regno Unito, Australia e Gibilterra è la guida a destra; la postazione di guida (il volante ed i pedali) sono posizionati nel lato destro dell’abitacolo, il lato opposto di dove li vediamo abitualmente, questo perché quando sono in marcia il loro codice stradale prevede di procedere occupando la corsia a sinistra della carreggiata.
I britannici e gli australiani sono le uniche popolazioni mondiali che hanno questa peculiarità, il resto del mondo utilizza automobili con la guida a sinistra.
Pensate che un’azienda come FCA per poter vendere a Londra e Sidney le sue automobili, ad esempio la FIAT 500, deve progettare un modello molto simile ma con tutti i comandi e gli interni “a rovescio” e dedicare una linea produttiva esclusivamente per Regno Unito ed Australia.
Automobili per il mercato italiano: le frecce laterali
Le frecce laterali, gli indicatori luminosi lampeggianti che si trovano su entrambe le fiancate dell’automobile sono un’esclusiva delle automobili per il mercato italiano, in nessun altro paese è obbligatorio che siano presenti nell’autovettura, ma solo da noi; basta fare un giro nella vicina Germania per notare che le auto immatricolate nel mercato tedesco non sono dotate delle frecce laterali.
Questo spiega perché l’espressione, utilizzata in tutto il mondo, per indicare quando, in situazione di pericolo, viene premuto il pulsante rosso con l’icona di un triangolo per ottenere il funzionamento simultaneo di tutti gli indicatori luminosi di direzione, venga chiamato quattro frecce e non sei frecce come il reale numero di luci lampeggianti presenti nelle nostre vetture.