A chi spetta la voltura delle utenze?   

A chi spetta la voltura delle utenze?   

A tutti capita prima o poi di dover cambiare casa. Quando succede, occorre gestire anche i contratti di fornitura di luce, gas e ADSL e, soprattutto, capire come comportarsi caso per caso.

In particolare, nei prossimi paragrafi, cercheremo di capire a chi spetta la voltura delle utenze – se, ad esempio, tocca all’inquilino o al proprietario – e come avanzare la richiesta. Tuttavia, prima di vedere come richiedere una voltura, occorre fare una premessa.

La voltura non può essere richiesta in ogni caso. Prima bisogna guardare il contatore. Se quest’ultimo è già presente e risulta attivo, questo vuol dire che bisognerà richiedere una voltura delle utenze. Se, invece, risulta disattivato, si dovrà richiedere al fornitore un subentro. Esiste anche la possibilità che il contatore sia presente, ma non sia mai stato attivato prima d’ora: in questo caso bisognerà richiedere una nuova attivazione luce o gas.

A chi spetta la voltura delle utenze tra inquilino o proprietario?

A chi spetta la voltura delle utenze? Senza dubbio al nuovo inquilino! Con la voltura cambierà l’intestazione del contratto già attivo a nome del precedente inquilino. Questo significa che l’erogazione di luce e gas non cesserà durante la voltura, poiché a cambiare sarà solamente l’intestatario del contratto. Di norma, anche quando si entra in una casa come affittuari occorre richiedere la voltura e cambiare l’intestazione di una utenza luce e gas già attiva. Anche nel caso di decesso del precedente intestatario si dovrà intestare a proprio nome l’utenza con una voltura.

Richiedere una voltura è piuttosto semplice: basterà contattare il servizio clienti del proprio fornitore e seguire le indicazioni. Per effettuare la voltura di solito si deve inoltrare una richiesta specifica al fornitore e allegare una serie di documenti e dati personali come nome e cognome, codice fiscale del vecchio e del nuovo intestatario, l’indirizzo di fornitura e il recapito a cui saranno inviate le bollette. Non solo, per richiedere la voltura al fornitore si dovranno anche fornire dei dati come il numero di matricola contatore e il codice POD, ovvero il codice univoco che identifica il punto di fornitura. Si dovranno anche inviare i dati della lettura del contatore e la potenza richiesta, oltre ai dati presenti sulla bolletta del vecchio intestatario e un documento che attesti la titolarità in virtù della quale si occupa l’immobile.

Voltura delle utenze: costi e tempi

Una volta chiarito a chi spetta la voltura delle utenze e in cosa consiste sarebbe bene dire qualcosa anche circa i costi e le tempistiche. Per capire quanto costa una voltura bisognerà tener presente che, fino al 2022, si avrà la doppia scelta tra attivare un contratto luce e gas con un fornitore del libero mercato o della maggior tutela. Nel 2022 il mercato tutelato non esisterà più e quindi si potrà solo sottoscrivere un contratto con un fornitore del mercato libero. I costi variano a seconda che si richieda una voltura con il libero mercato o con il mercato tutelato. La voltura comunque presenta dei costi fissi che per quanto riguarda la maggior tutela sono decisi dall’Arera. I costi fissi prevedono ben 16 euro di spesa di bollo, 23 euro di contributo fisso e 25,81 euro per oneri amministrativi più un deposito cauzionale e l’Iva al 22%. Se si parla invece del mercato libero i costi della voltura prevedono sempre i 25,81 euro di oneri amministrativi più una quota di servizio che viene decisa dal fornitore e può andare dai 20 fino ai 60 euro. A questo bisognerà aggiungere l’Iva al 22% proprio come il mercato a maggior tutela. Per quanto riguarda invece le tempistiche della voltura delle utenze luce e gas si parla di 7 giorni lavorativi che iniziano a partire dal momento in cui è stata fatta la richiesta. Di questi 7 giorni, il fornitore ne avrà 2 per la presa in carico e gestione della pratica. Il distributore invece avrà ben 5 giorni lavorativi per aggiornare l’anagrafica relativa ai punti di prelievo.

A chi spetta la voltura delle utenze: conclusioni

Nei paragrafi precedenti, abbiamo visto a chi spetta la voltura delle utenze: all’inquilino o, più in generale, al soggetto che diventerà il nuovo intestatario della bolletta. Tuttavia, la voltura non potrà essere effettuata se il precedente inquilino ha già disdetto il suo contratto chiudendo le utenze. Come abbiamo già accennato, in questo caso bisognerà procedere con un subentro. Il vantaggio del subentro rispetto alla voltura è che il richiedente potrà scegliere l’offerta luce e gas di qualsiasi gestore e non avrà quindi alcun vincolo con il precedente fornitore. La voltura comunque viene sempre pagata dal richiedente, e quindi dal nuovo inquilino. In caso di affitto breve però, il proprietario della casa potrebbe decidere di lasciare le utenze intestate a proprio nome e richiedere di volta in volta all’inquilino il pagamento delle bollette. In ogni caso sarà bene sempre specificare ogni dettaglio al momento della stipula del contratto d’affitto così da evitare possibili equivoci o disguidi futuri. Se il vecchio proprietario non ha pagato le ultime bollette non dovrà pagare il debito né il nuovo inquilino affittuario né il proprietario della casa ma solo se la bolletta era intestata al vecchio inquilino moroso. Potrebbe anche capitare che il gestore richieda al nuovo inquilino una dichiarazione scritta in cui si garantisce di non avere alcuna relazione di parentela con il vecchio inquilino. Ad esempio in caso di voltura delle utenze per decesso l’erede sarà chiamato a saldare i debiti dell’intestatario deceduto. Insomma, richiedere una voltura non è complesso ma bisogna sapere quando richiederla e le tempistiche così da potersi organizzare per tempo.