Mr Phil: intervista al beatmaker “made in London”
“Siamo senza direzione, una nazione in rotta verso l’autodistruzione, un’altra pantomima di un paese che ormai rischia il tracollo mentre pippa cocaina con il crocifisso al collo“: e’ questa, secondo me, la frase più bella ed emblematica della canzone “Piombo e Fango“. Il pezzo, uscito nel 2006, è nato dalla collaborazione del beatmaker Mr Phil con Danno, storica voce dei Colle Der Fomento, Lord Bean e Dj Double S.
Mr. Phil è un beatmaker di origine inglese, nato a Londra nel 1980, che da alcuni anni si sta costruendo un nome nell’ambito della scena rap/hip-hop italiana. Trasferitosi a Roma poco dopo aver compiuto 10 anni, Mr Phil nel 2005 registra il primo album da solista, “Kill Phil“.
Nel 2006 invece, assieme ai Colle Der Fomento, è la volta di “Guerra fra Poveri“: uno dei lavori più conosciuti della storica crew dell’hip-hop romano, in cui è fondamentale il contributo dato dal beatmaker londinese. Proprio in questo cd è contenuto il pezzo “Piombo e Fango” che ottiene un successo tale che nel 2016, per il decimo anniversario, si decide di produrre un remix di questa storica canzone.
Nel 2012 esce l’ultima fatica da solista di Mr Phil, intitolato “Poteri Forti“. A questo seguirà tra pochi giorni, esattamente il prossimo 20 marzo, un nuovo album che si chiamerà “Kill Phil 2“.
Pochi giorni fa abbiamo avuto il piacere di intervistare lo stesso Mr. Phil. Gli abbiamo chiesto alcune curiosità su di lui e alcune sue idee sullo stato attuale del rap/hip-hop italiano e non solo.
1) Mr Phil, dove e come mai nasce questa tua passione per il rap e l’hip-hop?
“ Eh, è una passione nata a scuola come spesso accade. Il mio migliore amico, che era il dj della scuola quando io avevo 12/13 anni, aveva una forte influenza su di me, essendo un pò più grande, e mi ha introdotto al mondo del djing e della musica che lui stesso si ascoltava: il rap; stiamo parlando di metà degli anni ’90. Io quindi, fondamentalmente, nasco come dj ed ho preso il posto di questo mio amico nel liceo dove andavo. Inizialmente facevo il dj alle feste di compleanno con due mangianastri a cassette. Da lì, col tempo, ho cominciato a mettere musica alle feste del liceo e poi sono arrivato al mondo delle discoteche pomeridiane che vi erano in quegli anni, soprattutto nella zona di Piazzale Flaminio, dove ho cominciato a suonare all’età di 14/15 anni. A quel tempo il Flaminio era uno dei quartieri di riferimento più importanti per la scena multietnica e rap romana grazie a numerosi gruppi, ad esempio i Flaminio Maphia, che erano una delle band più “formative” per le nuove generazioni. Ecco, questa è, in poche parole, la spiegazione su come è nata questa mia passione“.
2) Per molte persone, oggigiorno, il rap rappresenta semplicemente un modo per esprimere il proprio disagio e/o la propria rabbia. Sei d’accordo con questa affermazione? Cosa rappresenta, per te, la musica rap?
” Beh, insomma, non credo che solo il rap ma la musica in generale è stata, da sempre, una valvola di sfogo. E’ chiaro, però, che il rap si presta molto a questo tipo di discorso perchè i giovani, con esso, riescono a incanalare una rabbia o, perlomeno, a far voce ai loro sentimenti tramite la musica. Detto questo, penso che se non hai nulla da dire anche la tua musica non può essere di interesse per gli altri ma diventa un semplice esercizio che si fa semplicemente per un proprio interesse e bisogno personale. La musica va fatta se la si ama e se si ha la voglia di farla; però, quando poi ti poni ad un pubblico, se non hai nulla da dire, è meglio che stai zitto. Il rap, secondo me, si presta perfettamente a questa voglia di uscire fuori dalle righe e di essere un ottimo canale con il quale sfogarsi“.
3) Stai collaborando, ed hai collaborato, più volte con il Danno, uno dei massimi esponenti della scena hip-hop/rap romana. Come è nata questa collaborazione tra di voi? Ci puoi dire se c’è un lato di questa persona che ti ha colpito maggiormente?
“ Il Danno, leader dei Colle Der Fomento, ha tre/quattro anni in più di me. Quando io ero un ragazzino, e mi cimentavo le prime volte nel produrre alcune basi musicali, avevo un vero e proprio sogno nel cassetto: lavorare un giorno, e magari riuscire a fare un pezzo, coi Colle o, perlomeno, essere preso in considerazione da loro. A fine anni ’90 cominciai a fare le mie prime basi. Mi ricordo che, la prima volta che conobbi il Danno personalmente e mi presentai, era durante un jam che si tenne qui a Roma, in zona Ostiense. Io, da vero e proprio ragazzino infantile, andai dal Danno e gli chiesi se voleva ascoltare la mia base che avevo interamente auto-prodotto. Mi sentivo fiero ed intimorito allo stesso tempo. Lui la ascoltò ma fu molto schietto, seppur in maniera gentile, e mi disse che non era niente di che. Fu una mazzata psicologica perchè, stupidamente, mi ero già fatto un’idea di collaborazione con loro. Quell’episodio, però, mi è rimasto totalmente impresso che, dentro di me, mi sono detto: ” Un giorno sarai tu a chiedermi le basi dopo che mi sarò messo sotto e avrò lavorato come si deve”; tutto questo avvenne verso il ’97/’98. Dopo 4 anni, durante i quali mi ero trasferito a Milano e avevo lavorato con Fritz-Da-Cat, sono tornato a Roma e avevo appena fatto uscire il disco con Amir: a quel punto fu il Danno a farsi vivo e a chiedermi se volevo collaborare, realizzando alcune basi, alla registrazione del nuovo disco che i Colle stavano effettuando, intitolato “Anima e Ghiaccio”. In particolare collaborammo alla registrazione di alcuni pezzi, ad esempio “Più Forte delle Bombe” o “Sorridi”. Simone, come mc, è uno dei più forti e rappresentativi della scena rap italiana; come persona, invece, è una delle più generose ed intelligenti che io conosca. Questo non lo dico così tanto per dire ma perchè lo credo davvero. Primo Brown era un altro, dal punto di vista caratteriale, come Simone: era veramente una persona di cuore che non ti diceva mai di no a priori. Inoltre era intelligente, generosa e bestiale quando lo vedevi dal vivo“.
4) Lo scorso anno avete festeggiato i 10 anni di ” Piombo e Fango” realizzando un remix “ad hoc” di questa canzone. Cosa rappresenta, per te, questa traccia che ha fatto la storia dell’hip-hop e del rap non solo romano ma anche italiano? Te lo aspettavi un successo del genere?
” Quando crei dei pezzi del genere non lo sai mai. Quando io ho realizzato quella base lì sapevo che era una bomba ma, allo stesso tempo, non si può mai dare per scontato che vi sia una alchimia con il cantante. Quando lo abbiamo registrato sapevamo che era un pezzo con un suo perchè ma, esso, ci ha messo ben 10 anni a diventare un classico del panorama rap italiano: ha dovuto intraprendere un vero e proprio percorso di crescita. Non è stata una canzone che ha fatto il botto iniziale e poi è sparita; vedo che più andiamo avanti e più ottiene nuovi significati. Il testo era stato scritto ai tempi in cui Berlusconi aveva un potere enorme ma, evidentemente, si adatta bene anche al cosiddetto renzismo di oggi. Tutto questo fa sembrare questa canzone più che attuale anche se, in verità, è stata scritta ben 10 anni fa perchè, comunque, rappresenta in pieno la nostra generazione e le nostre difficoltà. Tornando al concetto di prima, non puoi mai capire se un pezzo avrà successo oppure no: è un fattore totalmente “magico” e casuale. La stessa base di “Piombo e Fango”, almeno inizialmente, era stata scartata dal disco di “Anima e Ghiaccio”; se non fosse stata usata dai Colle, probabilmente l’avrei usata per il mio LP: “Poteri Forti”. Di seguito, però, Simone ( il Danno n.d.r.) si offrì per cantare sopra la base per realizzare un pezzo specifico per il mio lavoro: il risultato fu talmente bello che, proprio all’ultimo momento, i Colle decisero di metterla nella scaletta. “Piombo e Fango2 rappresenta uno dei pochi pezzi in cui vi è, fin da subito, affinità tra chi realizza la base musicale e il cantante che deve cantarci sopra.
Lo stesso remix non è stato semplice da fare. Questo perchè, in generale, non è mai facile realizzare un remix di una canzone, figuriamoci di un pezzo famoso e conosciuto. Anche altri produttori su mia esplicita richiesta, come Shocca ed Ice-One, hanno realizzato un remix di “Piombo e Fango” per il vinile limited edition che abbiamo realizzato per festeggiare il decimo anniversario del pezzo. Di questo io sono molto contento perchè entrambi sono dei veri e propri maestri per me dato che sono cresciuto con le loro canzoni“.
5) Tu sei di origine inglese, dato che sei nato a Londra nel 1980. Qual’è, secondo te, la situazione del rap/hip-hop inglese attuale? Si può fare un qualche confronto con lo stesso genere musicale italiano?
” Ad essere sinceri io la scena rap/hip-hop inglese non la seguo perchè vivo a Roma. Conosco solo gli artisti più importanti come Skiniman o The Four Owls che sono quelli che si sono fatti conoscere di più nell’ambito internazionale. Da quello che so, però, le scene underground inglese ed italiana sono molto simili tra loro. Anche in Inghilterra vi è una scena underground molto attiva; questo, a dire il vero, vale un pò per tutte le scene underground europee. In Italia, attualmente, vi è parecchia confusione su cosa è e cosa non è la musica rap. La stessa trap è circondata da varie ombre, nessuno sa dire cosa sia veramente: se un ramo del rap o un genere del tutto a sè stante. Secondo me, la trap, non è una evoluzione del rap ma un genere parallelo e diverso. Si tende a mischiare un pò tutto in questo paese. Per me il distinguo è abbastanza chiaro ma, evidentemente, ognuno ha una sua propria idea su tale argomento“.
6) Adesso che progetti nuovi hai?
“ Innanzitutto vorrei ringraziarti per la possibilità che mi hai dato di realizzare questa intervista. Inoltre, vorrei ricordare a tutti che il prossimo 20 marzo uscirà il secondo volume di “KillPhil2″. Qui ci saranno ben 22 tracce di rap-hardcore che ho realizzato con la collaborazione di oltre 50 artisti. Tutte le info le potete trovare sulle mie pagine Facebook o sul mio sito personale: www.mrphil.it“.