Honduras: ammazzata un’altra ambientalista dopo Berta Caceres
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On 8 luglio 2016 At 17:46
Category : Oltre confine
Tags : ambientalismo, armi, attivista, Berta Caceres, Chinacla, comunicato, Consiglio Civico delle Organizzazione Popolari e Indigene dell'Honduras, Copinh, devastazione, diga, discarica, fiume, Honduras, indigeni, Lesbia Yaneth Urquia, machete, omicidio, Partito della Nazione, popolo lenca, San Josè, territorio
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Il piccolo paese dell’Honduras torna a far parlare di sé. Poche ore fa, infatti, è stato ritrovato il corpo senza vita di Lesbia Yaneth Urquia, attivista nel campo dell’ambientalismo da parecchi anni in lotta contro Aurora: un complesso idroelettrico in costruzione sul fiume Chinacla, presso la cittadina di San Josè.
Questo nuovo caso avviene a pochi mesi dalla morte di Berta Caceres, altra famosa ambientalista nativa del paese centro-americano, uccisa per le sue lotte in difesa dell’ambiente. Urquia era scomparsa nella giornata di martedì ed è stata ritrovata in una discarica con evidenti segni di colpi di machete sul corpo.
Non si conosce ancora il mandante, o i mandanti, dell’omicidio anche se molti accusano il Partito della Nazione locale dato che è uno dei principali finanziatori del progetto di San Josè. Fatto sta che, ancora una volta, chi cerca di combattere democraticamente una grande opera che devasta l’ambiente, e distrugge il territorio abitato dal popolo indigeno dei Lenca, viene messo a tacere definitivamente grazie alle armi.
A denunciare il fatto è stato il Copinh ( Consiglio Civico delle Organizzazioni Popolari e Indigene dell’Honduras) che ha anche stilato un comunicato sull’accaduto che riportiamo: ” Condanniamo e rifiutiamo questo atto criminale commesso dallo Stato che crea una grande insicurezza per il popolo honduregno, mentre d’altra parte si garantisce i diritti per l’installazione di molti progetti idroelettrici e concessioni minerarie nel territorio Lenca. Noi continuiamo a chiedere che una commissione indipendente di esperti ed esperte della Commissione interamericana dei diritti umani indaghi sull’omicidio di Berta Caceres; chiediamo la cancellazione del progetto Agua Zarca; l’eliminazione di tutte le concessioni già fatte a progetti in territorio Lenca; e la smilitarizzazione dei territori Lenca, rispettando l’autonomia e l’autodeterminazione dei popoli indigeni“. Speriamo che questa volta, differentemente da quanto successo dopo il caso Caceres nonostante le promesse fatte, si decida di intraprendere un’indagine seria che porti a conclusioni limpide e chiare sull’accaduto.