Come capire se una persona sta per morire
Quello della morte è un argomento tanto reale quanto ampio, profondo e, per certi versi, misterioso, che non se ne può mai parlare in maniera esaustiva. Ecco che noi prenderemo in esame esclusivamente i segnali più comuni che fanno capire se una persona sta per morire oppure no. Ovviamente anche questa trattazione si manterrà sul generale. Considerare come avviene la morte, caso per caso, è un compito assai arduo e potenzialmente infinito. Perché ogni caso è a sé, c’è chi perde la vita in seguito ad un brutto incidente, chi dopo una lunga e brutta malattia, chi se ne va nel sonno e così via. Sappiamo tutti che la morte è un dato certo e spesso ci coglie all’improvviso, spiazzando soprattutto chi rimane.
Con questo testo vogliamo quindi fornire delle informazioni che speriamo possano essere utili per tutti per valutare con cognizione di causa dei sintomi che reputano sospetti, o comunque dubbi. In poche parole, per consentire di capire se una persona sta morendo, soprattutto se sta combattendo una battaglia, le è stata diagnosticata una malattia. Infatti in questi casi il processo di decesso abbraccia un arco temporale di qualche giorno. Il corpo, o meglio i suoi organi, smettono di funzionare uno dopo l’altro prima di arrestarsi definitivamente. Riconoscere questi cambiamenti è altresì utile per prepararsi all’evento e per rapportarsi al meglio con la persona che sta per fare il “passaggio”.
Quando un malato terminale sta per morire il suo grado di stanchezza, seppur già elevato, aumenta. Avrà quindi bisogno di molto riposo e di una presenza costante che lo rassicuri e calmi. Potrebbe infatti diventare irrequieto, agitarsi e/o entrare in uno stato confusionale. Potrebbe anche lamentare dolori diffusi un po’ in tutto il corpo. Quando il momento è vicino, quando cioè ormai la morte è imminente, può avere problemi respiratori. Questo non significa necessariamente che abbia dolore, ma che la respirazione diventa rumorosa, sembra cioè di udire un rantolo continuo. La persona potrebbe poi essere incosciente e non accorgersi di ciò che accade; non tutti vivono questo momento nel medesimo ordine cronologico, perché ogni storia è a sé, ogni decesso è il termine di una vita, di una storia e vi si differenzia fino alla fine. C’è quindi chi prima perde conoscenza e riprende la lucidità prima che gli arti diventino freddi e bluastri, chi invece va via durante la fase di incoscienza. Incoscienza che ovviamente va intesa limitata agli ultimi istanti di vita.
Quello fornito è solo un piccolo quadro a carattere generale, molto semplificativo. In conclusione torniamo a dire che le dinamiche nella realtà sono tantissime e molte di esse sono imprevedibili. Siamo consapevoli che non è piacevole sentirlo e/o leggerlo, ma siamo tutti a rischio, esposti. È pur sempre vero che difficilmente le cause di morte improvvisa, come un ictus cerebrale per esempio, non danno preavvisi. Tuttavia, i sintomi possono essere lievi e comuni, possono cioè non destare preoccupazione. Si prenda come esempio su tutti il mal di testa, un malessere abbastanza frequente che, a patto che non sia improvviso ed estremamente insopportabile, può capitare a tutti di avere…e non prima di morire!